Con i mercati in subbuglio per i continui annunci (e sospensioni) relativi all’introduzione di maxi-dazi doganali contro diversi Paesi, il post del Presidente americano di venerdì 11 luglio con cui minaccia un dazio del 50% sul rame, pubblicato sul social Truth, ha spinto al rialzo non solo le quotazioni dell’oro, ma anche quelle dell’argento, che hanno raggiunto il proprio picco da 14 anni a questa parte.
Mentre il prezzo dell’oro è vicino ai 3.400 dollari per oncia, nuovo massimo storico, l’argento ha raggiunto i 39 dollari per oncia, attirando l’interesse di grandi e piccoli investitori. Ciò, in quanto, essendo un materiale ad elevata capacità di conduzione di calore ed energia e, al contempo, anche molto duttile e resistente alla corrosione, è largamente impiegato in vari settori industriali. Rappresenta, infatti, un elemento insostituibile per la realizzazione di pannelli fotovoltaici, batterie e altre apparecchiature elettroniche, per applicazioni sanitarie, come medicazioni o purificazione dell’acqua, e nella produzione di beni di consumo in generale.
Alcuni investitori guardano all’argento, come a un metallo alternativo che storicamente ha agito da “moltiplicatore” dei movimenti dell’oro. I movimenti al rialzo e al ribasso per questi due metalli si sono frequentemente verificati contemporaneamente, anche se con un certo ritardo temporale: l’argento ha spesso seguito il metallo giallo all’inizio con aumenti meno marcati, per poi superarlo durante l’intero ciclo.
I motivi dell’attuale rialzo dell’argento si ritrovano anche e soprattutto nella rigidità dell’offerta di tale metallo. The Silver Institute indica come a partire dal 2020 la quantità richiesta abbia cominciato a superare quella estratta e disponibile annualmente, fino a raggiungere una differenza del 20% tra domanda e offerta nel 2024. Anche se la domanda, sia a causa dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e dell’elettronica in generale sia a causa dei minacciati dazi su altri metalli minori, è destinata ad aumentare, la difficoltà di individuare nuovi giacimenti accessibili, i costi e la difficoltà di svilupparli (sia per motivi di sicurezza che ambientali), non consentono comunque un grosso aumento dell’offerta.
Qualcuno osserva che alla quantità prodotta andrebbe aggiunto anche l’argento riciclato ovvero lo “scrap”. Ma considerando il basso prezzo di mercato dell’argento, in molti contesti risulta troppo oneroso estrarlo dai dispositivi elettronici piuttosto che eliminarlo, per cui il riciclo è una voce che, a differenza degli altri metalli preziosi ed industriali, nel caso dell’argento resta ancora marginale.
Grazie ai molteplici usi, l’argento potrebbe essere considerato come una sorta di bene rifugio, anche se un rallentamento globale, un’escalation della guerra commerciale o un inasprimento delle politiche potrebbero influenzare negativamente la domanda. Coloro che fossero interessati ad un eventuale investimento in argento hanno la possibilità di acquistare ETC (Exchange Traded Commodity), che sono strumenti finanziari che replicano l’andamento del prezzo dell’argento, permettendo agli investitori di esporsi al mercato dell’argento senza dover acquistare fisicamente il metallo. Ne sono esempi iShares Physical Silver o Invesco Physical Silver ETC. Come sempre, l’investimento in tali strumenti deve essere effettuato valutando opportunamente la propensione al rischio e con la supervisione del proprio consulente di fiducia.
Crediti: Photo Crazy Motions – Pexels
Federica Coscia, Paolo Gambaro