Milano, dicembre 2021. Lunghe code davanti alle farmacie per un tampone. Lunghe code davanti ai negozi del super lusso in via Montenapoleone. Lunghe code davanti alle Caritas per un pranzo caldo. Così, in sintesi, potrebbe essere descritta una giornata tipo che rispecchia la situazione socio-economica dell’Italia e non solo.

Come tutti sappiamo, la pandemia ha innescato una crisi di portata mondiale, ma la mobilitazione di governi e Banche centrali e l’imponente quantità di risorse stanziate hanno spesso distolto l’attenzione da ciò che in questi due anni è avvenuto. Si tratta essenzialmente di un aumento del divario tra super ricchi e gran parte della popolazione mondiale.

Ed è proprio l’ultimo rapporto dell’Oxfam dal titolo “La pandemia della disuguaglianza”, pubblicato in occasione dell’apertura del World Economic Forum di Davos, a sottolineare che, dall’inizio dell’epidemia di Covid19, il 99% dell’umanità ha subito una diminuzione dei propri redditi. Mentre i dieci uomini più ricchi al mondo, secondo la classifica di Forbes, hanno visto crescere di più del doppio i loro patrimoni: da 700 miliardi a 1.500 miliardi di dollari.

E’ così che, mentre assistiamo all’appello di alcuni super ricchi, balzato agli onori delle cronache nelle ultime settimane, di essere tassati di più – come Abigail Disney, erede dell’omonimo impero – il 40% della popolazione mondiale è povera e oltre 160 milioni di persone sono diventate povere da inizio pandemia.

Inoltre, la 20esima edizione dell’Osservatorio Altagamma, svoltosi a Milano nel novembre scorso, sui consumi mondiali dei beni di lusso, ha confermato un trend di crescita anche per il prossimo anno, in continuità con quanto già verificatosi nel 2020. Si tratta di un settore in espansione dove ci sono margini di investimento che attraggono vari attori della finanza mondiale. Ne sono esempio alcuni fondi come GAM Multistock – Luxury Brands Equity EUR B, Pictet Premium Brands e Morgan Stanley Global Quality fund.

Nel frattempo, però, quasi 6 milioni di persone in Italia vivono ormai in condizione di povertà assoluta.

In base ai dati del Censis ci sono un milione di poveri in più rispetto al periodo pre-covid. Solo nella città di Roma si stimano 16.000 senzatetto. In dieci anni, secondo l’Istat, il numero delle persone che vive per strada e in alloggi di fortuna nel nostro Paese è passato da 125.000 persone a oltre 500.000.

I responsabili di “Pane Quotidiano ONLUS”, un’organizzazione laica, apolitica e no profit, fondata a Milano nel 1898, il cui obiettivo è quello di assicurare generi alimentari di prima necessità a chi ne ha bisogno (ogni giorno gratuitamente), affermano che negli ultimi 3 mesi sono passati dai circa 3.500 ospiti a quasi 4.000: oltre il 10% in più.

Stiamo diventando come gli Usa a causa del Covid? O è l’Italia che abbiamo voluto?

Crediti: Photo Pixabay

Federica Coscia, Paolo Gambaro

Scarica e conserva “IL CAVEAU N° 94”.